Centro di Meditazione OSHO Ki6 Venezia


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Qui di seguito potrai leggere le testimonianze dei partecipanti ai gruppi di crescita e ai training di formazione dell'OSHO Ki6.
Per facilitarne la lettura sono
presentate per argomento trattato e in ordine cronologico con le più recenti in primo piano.
E'
una voce diretta dall'esperienza di chi ha messo se stesso in gioco ed ha arricchito questi percorsi con la sua disponibilità e presenza.

"Quando guardi qualcuno e partecipi senza giudizi
- che sia bello o brutto, buono o cattivo, peccatore o santo -
quando non giudichi,
ma guardi semplicemente negli occhi senza alcun giudizio,
improvvisamente avviene un incontro,
una fusione di energie.
E questo incontro è bello.
E questa bellezza è completamente diversa
da tutte le bellezze che hai conosciuto."

OSHO

workshop: Il gioco della comprensione

'Cara Leela,

due righe perché, anche se sento che sai leggere nel cuore delle persone e sentire a distanza la vibrazione della loro energia, anche se credo che ti arrivi per vie meno convenzionali la mia gratitudine, fa bene a me, in questo momento, scriverti per dirti grazie.

Ciò che mi hai dato modo di vedere di me mi sta aiutando non solo al lavoro, dove mi sento stranamente ed improvvisamente più competente e sono persino riuscita ad esprimere le mie necessità alla coordinatrice, ma anche in altre dimensioni della mia vita.

Sto imparando a non temere il giudice, a non nascondermi quando lo incontro, dentro di me. Lo accolgo, gli do il benvenuto, talvolta anche da mangiare, lo lascio parlare. Poi , nel poco spazio che mi resta, poco ma ora c’è con consapevolezza, trovo rilassamento, possibilità, speranza.

Trovo il diritto, che prima non sentivo di avere, come se il giudice mi avesse da sempre condannata, senza possibilità di appello, di fare, proporre, ricevere, vivere, situazioni, sensazioni prima inimmaginabili.

La gabbia, la prigione, ovviamente era in me.
Ora ho un’ora d’aria, sempre dentro di me, ma più in profondità, dove sento un cuore che non è quello del giudice.

Grazie a Vartan, da lui sto imparando quanto il respiro, la presenza, possano portarmi veramente dentro. In questi giorni, dopo il seminario, sono molto nel vuoto, nel silenzio. E me li godo.

Grazie a Khalida, sento una sensazione curativa, balsamica, ogni volta che incontro i suoi occhi pieni di incertezza e di onestà, il suo sorriso autentico.


Con tutto l’amore di cui sono capace, ti mando un abbraccio.' - Giovanna - fisioterapista

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Il lavoro che hai condotto con tutti noi, e' stato prezioso..
Non avevo messo a fuoco, in modo cosi' chiaro, la differenza e legame profondo tra pensieri, bisogni e bisogni universali..ci sto ancora pensando e ..lavorando.. Grazie preziosa Leela, del tuo tempo e del grande amore che condividi con tutti noi..un abbraccio..'
- Sandra - naturopata


Costellazioni Familiari

Cara Leela, caro Vartan,

sento il desiderio di mandarvi un saluto, un abbraccio. Cerco di scrivervi due righe, anche se non mi riesce facile. Provo in particolar modo il desiderio di ringraziarvi, di farvi arrivare la mia gioiosa consapevolezza di quanto ho ricevuto, ricevo tutt’ora da voi. Di quanto sto imparando ad accogliere, con umiltà, grazie al vostro amore nelle
Costellazioni Familiari, negli Intensivi di Meditazione.

L’unico modo che trovo per offrirvi di cuore il mio grazie, per celebrare il vostro lavoro, è raccontarvi un po’come vivo dopo l’ultimo incontro con voi, condividere colori di sensazioni, consistenze di stati d’animo.

Lo scorso giovedì, tre giorni dopo l'Intensivo di Meditazione sull'energia maschile e femminile interiore, mi è venuta una lombalgia molto forte, che mi ha costretta a letto, a casa dal lavoro, con pochissima autonomia nel cammino. La mia modalità di reazione comune, che per me era quella maschile, mi avrebbe portata a costringermi a fare comunque le faccende di casa, a minimizzare il dolore, ad andare al lavoro, magari con il busto. Non era solo una questione di dover arrangiarsi, dover essere, senso del dovere nei confronti della famiglia e del lavoro. Per come sento ora, c’era anche la difficoltà, in me, ad accogliere, amare, ospitare, riconoscere, una parte meno attiva, meno “combattente”,meno operante. Non che non la sentissi, talvolta, ma avevo così paura di cascarci dentro come in un pozzo da cui non si esce poi, che me ne tenevo ben lontana. Ed era uno spazio così di solitudine fredda, nel mio giudizio, una dimensione così inesplorata, nella mia realtà, che mio timore era di dover attraversare un deserto senza una guida. Peggio, di trovare solo deserto, in quella parte di me, e di trasformarmi in deserto io stessa, diventando sabbia senza forma, senza più nemmeno avere la possibilità di aggrapparmi alla modalità maschile, che mi ha sempre dato una “struttura”.

Questa volta invece sono rimasta a letto, a casa. Accogliendo senza forzature, senza violenza nei confronti del mio corpo, il dolore, la stanchezza, i limiti.
Godendo del riposo, del tempo che si ferma rispetto alla solita vita. Lasciando spazio a mio marito nella gestione del bambino, della casa. Facendo posto, senza sensi di colpa, all’emozione struggente e dolce che mi dà una vecchia lampada, di carta e foglie, che illumina poco, come il sole nel bosco, le pareti della mia stanza. Alla commozione, al turbamento, nel riguardare oggi le mie foto di quando, tanti anni fa, mangiavo troppo poco, mangiavo troppo. Alla delicatezza con cui mi posso permettere di guardare ad allora, ora. Al sorriso che mi viene quando telefono alla mamma, meno sola dopo la costellazione, come me. Al brano di musica che ascolto tenendo la mano destra in tasca, e mi fa piangere, ma di comunione, di vita.

Un abbraccio, di cuore, a tutti e due. - Giovanna
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Era da tanto tempo che sentivo parlare delle
Costellazioni Familiari, ma non si era mai presentata l’occasione giusta per potermi avvicinare a questa meravigliosa esperienza d’amore e riconnessione. Poi il momento giusto è arrivato, la persona giusta è arrivata, l’ambiente giusto è arrivato e timidamente sono entrata nella sala di meditazione dell’Osho Ki6. Lì dentro tante persone, ognuna con la propria vita, ognuna con i suoi legami, con i suoi problemi….io non avevo ben chiaro su cosa volevo lavorare tante erano le cose che 'volevo' risolvere, che 'dovevo' risolvere e poi è arrivato il mio momento…mi sentivo confusa, avevo paura…,vergogna di mostrare agli altri le mie debolezze, il giudizio…insomma in campo c’era tutto quello che poteva esserci per allontanarmi da quella scena ma il segreto è stato lasciare andare…. Affidarmi all’Amore e alla straordinaria capacità di visione e di ascolto di Kovida. L’energia che vibrava all’interno della stanza era pura energia di guarigione, era come se delicatamente qualcuno di invisibile spargesse sul capo di ciascuno una polvere magica che aveva il potere di guarire quella situazione, quella relazione….ed è da li che poi ho avuto il coraggio di guardare oltre e di curare le mie radici e di guardare con gli occhi di un vero adulto il mio passato onorandolo per il fatto di essere stato. Da li in poi la vita ha cominciato ad essere la mia…. Lentamente e delicatamente le ferite sono guarite, dal profondo, dal loro nucleo verso la periferia…. - Raji - impiegata progetti speciali La Biennale di Venezia -





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Osho Neo Reiki

Avevo incontrato il Reiki una dozzina di anni fa, ed ero rimasto colpito da come aveva fatto emergere le mie emozioni più profonde; poi, come tante cose nella vita, avevo ‘messo da parte’ l’esperienza e non ci avevo più pensato. Fino a quando, di passaggio per una vacanza a Lido di Venezia, mi trovo 'casualmente' a ricevere delle sessioni di
OSHO Neo Reiki. Come mi ha detto poi qualcuno “… il Reiki ritorna ...”, ed è tornato con una forza incredibile dalle mani e dal cuore di Leela in quei quattro giorni. Il cuore si allarga “ma questo è Amore … o si può chiamare condivisione di energia, o come vogliamo”. Respiravo in modo diverso dopo quei giorni e un mese dopo ero di nuovo lì per il seminario di 1°livello, per imparare anch’io a dare Reiki, sotto la guida intensa e carismatica di Leela. Momenti di meditazione, le parole quasi sussurrate che guidano verso l'interiorità, momenti di gioia e di allegria sfrenata, di danza, secondo gli insegnamenti di Osho, momenti di condivisione profonda di sensazioni, esperienze ed emozioni con i compagni del gruppo. Fino allo scambio di Reiki, la persona che non conoscevi con cui stabilisci un contatto anche profondo, l’abbraccio, il sentirsi tutti lì uniti dallo stesso desiderio, quello di conoscere un mondo nuovo. Imparare a non aspettarsi niente ma a vivere semplicemente il ‘qui e ora’, sentire e condividere. E quell’energia che riempie la stanza che ti sembra quasi di toccarla con le mani e ti avvolge e ti resta addosso a lungo.
Un’esperienza che mi è rimasta dentro e che mi ha dato
nuova consapevolezza e un cuore aperto per continuare a praticare su me stesso e trasmettere ad altri le sensazioni e l’energia del Reiki. Una strada ancora lunga, ma che una volta imboccata ti invita solo ad andare avanti. Con infinita gratitudine e amore per Leela e un abbraccio a Vartan che ‘dietro le quinte’ ha contribuito alla buona riuscita del gruppo. E poi il 2° livello, la storia continua …. - Alberto - architetto -







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In questa condivisione sarò diretto perché attualmente l'urgenza di un rilassamento profondo e di amore per sé stessi è alta e necessaria come mai prima. Una delle situazioni che impediscono o rendono più complicata una vita personale piena e gioiosa è senza dubbio tutto ciò che riguarda i legami familiari: risentimenti, arrabbiature, incomprensioni, tensioni, litigi…Ma anche episodi che lasciano segni ancor più indelebili come separazioni e divorzi, abbandoni, morti premature, violenze…accadono continuamente e quotidianamente in ogni sistema familiare, specchio piccolo e veritiero di un sistema più grande quale è la società in cui viviamo. Il risultato è un insieme di pensieri e di preoccupazioni che ti accompagnano ogni giorno, che non ti lasciano mai: ti svegli e loro sono già con te, durante la giornata spesso bussano alla porta della tua attenzione fino ad essere, molto probabilmente, l’ultimo ricordo prima di addormentarsi. Spesso fanno capolino anche nei sogni. Hai mai provato ad immaginarti totalmente solo? Come se tutti i legami che ti accompagnano nella vita di colpo scomparissero? Probabilmente anche si, ma non credo che l’esperimento sia riuscito davvero: sarà stato più un momento di stanchezza e di fatica nel quale hai avuto l’esigenza di alleggerirti provando ad estromettere per almeno un attimo tutte le preoccupazioni che ti assillano e i rapporti difficili che vivi. Un momento di reazione, non certo il raggiungimento di una pienezza personale e di pace profonda. In sostanza non è possibile tagliare questi legami; l’individuo vive inserito in un contesto sistemico, in relazione ad altri individui che influenzano o hanno influito nel corso della vita. Anche se riducessimo la nostra vita al sistema più piccolo, cioè tu, tuo padre e tua madre, non sarebbe possibile tagliare fuori da sé questi legami basilari: i tuoi genitori vivono in te a livello genetico, emotivo, comportamentale… La cosa certa è che qualsiasi forma di insoddisfazione o di lotta esistente, comincerà a sciogliersi quando il sistema sarà visto, riconosciuto e integrato. Questo permetterà di tornare a camminare più pienamente sul percorso della propria vita e i pensieri e le preoccupazioni che accennavo prima e che ci tengono faticosamente legati al nostro sistema lasceranno il posto ad una maggiore chiarezza e vitalità personale. La pratica oramai ampiamente diffusa delle Costellazioni Familiari ha introdotto proprio questo elemento fondamentale: la consapevolezza dell’individuo partendo da una visione d’insieme, non solo come elemento isolato e unico fautore delle proprie scelte ma anche come catalizzatore inconscio di rapporti familiari spesso a lui sconosciuti e che influenzano negativamente la sua vita. In un sistema il singolo non è importante di per sé ma in funzione di qualcosa di più grande, cioè il sistema stesso che agisce con forza mediante la Coscienza Familiare. Questa condiziona inconsciamente la nostra percezione del bene e del male e trasmette di generazione in generazione tutte le situazioni difficili accadute nella storia della famiglia che non siano state riconosciute e integrate nel sistema, facendole ricadere sul destino dei singoli individui fino a quando, come accade durante una costellazione familiare, non vengono portate alla luce per essere comprese e lasciate andare. Bert Hellinger, psicoterapeuta e padre di questo metodo che ha aperto uno squarcio nel pensiero della psicoterapia moderna perché non si basa su malattie da guarire ma su situazioni da comprendere, afferma: “ Attraverso la comprensione si può vivere la propria vita in maniera molto più soddisfacente. L’approccio delle costellazioni familiari è scuola di vita, cerca di sperimentare e capire insieme cosa la rende bella e degna di essere vissuta. E’ più vicina alla filosofia antica, quella che si propone di liberare l’uomo dalle illusioni e scoprire come può vivere nel modo più felice. Perché la felicità ha molto a che fare con la sintonia. Chi vive in sintonia con l’energia vitale ha un volto sorridente, disteso, felice.”
Il mio è un invito rivolto a chi sceglie l’amore e non la lotta, a chi ha il coraggio di abbracciare una vita consapevole abbandonando il sonno dei condizionamenti. - Vartan - Co-fondatore Centro di Meditazione OSHO Ki6 -


'Se gli altri sono responsabili, come puoi essere libero? Se sei 'causato', causato dagli altri, non potrai mai essere libero..Ma io ti dico: tu sei libero. La tua natura è libertà..Realizza questo, questo momento..e nessuno sta bloccando la strada, non c'è barriera, nessun muro. Ma se non vuoi essere libero non pensare che vuoi libertà. Le persone parlano di libertà ma vogliono rimanere in schiavitù perchè la schiavitù ha le sue comodità, sicurezze, convenienze. La libertà è rischiosa.' - OSHO -

Ora chiudo gli occhi..poggio le mani al petto e inspiro profondamente..apro il mio cuore..schiudo lievemente gli occhi e sento di voler condividere con te questo: un anno e mezzo fa entrai per la prima volta al Centro di Meditazione OSHO Ki6…fu così che ebbe inizio la mia Avventura…cominciò il mio viaggio nella ricerca personale e con spirito fiducioso di un bambino innocente e aperto, mi addentrai nel mondo del Reiki, mossa da un grande senso di meraviglia. Ricevere Reiki fu come aprire un portone, spalancare le finestre e inondare di Luce e aria pulita una vecchia stanza polverosa. Dopo questa intensa esperienza, mi aprii completamente alla vita e subito dopo, sempre accompagnata per mano dalla sensibile amorevolezza di Leela, partecipai al seminario di I° livello OSHO neo Reiki. Per me il Reiki e’ un grande dono dell’ Esistenza, un tesoro inestimabile, una fonte inesauribile a cui accedere in qualsiasi momento, ogni qualvolta lo desideri…è incredibile come, soltanto connettendoci alla forza del 4° chakra il centro vitale del cuore e rilassandoci nel respiro, avvenga una trasformazione alchemica per il massimo beneficio sia di chi riceve sia di chi veicola. Il viaggio prosegue e vorrei regalarvi queste parole che, soprattutto in questa fase del mio percorso, mi toccano particolarmente e possono meglio esternare cosa rappresenti per me il Reiki: “Quando lavori con le persone, puoi farlo come un dovere o puoi farlo con amore. E la differenza tra i due è enorme. Il dovere è tiepido, l’amore è appassionato. Il dovere può aiutare, ma l’amore può trasformare. Il dovere può toccare solo l’ esteriorità dell’ altro, perché viene dalla tua mente. L’amore può trasformare, perché viene dal tuo cuore. […] Per cui, quando aiuti, aiuta da uno spazio di amore. Fluisci e dimentica che stai aiutando. Incomincia a voler bene, questa è la differenza. […] L’aiuto è quantitativo. L’ amore è qualitativo e denota un’ intensità, è una fiamma. Perciò sii pieno di ardore. […] Ogni individuo rappresenta il divino. Amalo, riveriscilo, rispettalo e qualsiasi cosa tu faccia, falla con profonda umiltà. Allora, più che aiutare sarai aiutato. - OSHO – “Hammer on the rock”
Sento di augurare a chiunque questa meravigliosa opportunità per rendersi conto di come, senza bisogno di far nulla, ma solo con la forza dell’ Amore, si diventi un ponte, un filo di rame in cui scorre l’ energia di vita universale.
Un messaggio colmo di Gratitudine da cuore a cuore a Leela ed un abbraccio di luce!
- Dhyan Khalida - educatrice cinofila -


Intensivi di Meditazione


' L'Intensivo di meditazione
è un'intera giornata che dedico a me stessa. Per me è un momento mio, un momento in cui io, piena di energia, sono la protagonista. In questa giornata cerco di conoscermi, di scoprire chi sono veramente e di cosa ho bisogno. Perché le maschere che ci separano da noi stessi sono tante e con le tecniche di meditazione si cerca piano piano di riconoscerle. Tuttavia l'intensivo di meditazione non é solo un momento mio, ma anche di condivisione. Le persone sono pronte ad ascoltarti, a ricevere e a dare. Si entra in una profonda intimità anche con chi è piu sconosciuto, perché in questa giornata si è liberi e nudi di fronte agli altri e a se stessi. La vita , dopo queste giornate, ha un sapore migliore.
- Beatrice - studentessa -

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'L'ascolto di se stessi, la potenza semplice e quasi magica del respiro, il piacere di lasciar andare la mente e tutte le sue zavorre, un immenso e benefico senso di leggerezza accompagnato dalla consapevolezza che qualunque cosa accada, dentro ognuno di noi c'è un posto tranquillo in cui stare. Riconciliarsi con se stessi e accogliere la vita. Una giornata in cui stare con le proprie emozioni vivendo con la stessa intensità la gioia e il dolore in un ambiente amorevole e protetto. Questo è stato nella mia esperienza l'Intensivo di Meditazione con Vartan!' - Mariangela - insegnante -

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Una giornata d'Intensivo di Meditazione non è un impegno di un giorno al mese, ma piuttosto è un regalo che faccio a me stessa. Ho l'opportunità di lasciare fuori dalla porta tutte le preoccupazioni, gli impegni, la scuola o il lavoro, per passare un'intera giornata semplicemente insieme a me, o meglio dentro di me…La mia esperienza meditativa è appena iniziata, eppure le sensazioni, le emozioni, le risposte che mi ha regalato fin'ora sento che stanno facendo lentamente luce in angoli di me stessa che non erano mai stati esplorati. E anche se ho intere stanze ancora da scoprire, non mi sono mai sentita così a casa…
Infine un grazie a tutti coloro che hanno condiviso con me due bellissime giornate, un abbraccio a Vartan e Leela che mi accompagnano sempre con le loro parole e il loro amore.
- Teresa - studentessa -



Osho Connection


"E' stata
un'esperienza profonda ed entusiasmante che non si può descrivere a parole ma solo vivere. Gyanprem e Satyaprem portano luce ai doni che hai dentro di te, sono anime limpide in cui ti puoi rispecchiare, la loro presenza permette al tuo cuore di espandersi all'infinito...Ho incominciato a sentire la vibrazione sulle mani, poi nel corpo, mi sono connessa all'altro e ad un tratto io, l'altro, la vibrazione diventiamo una convergenza e tutto accade... Quello di cui sono divenuta consapevole attraverso questa eperienza è: non c'è separazione, siamo interconnessi. Tu sei l'altro, l'altro è te. Con amore, un grande abbraccio. GRAZIE." - Rashmi - operatrice olistica -

Costellazioni Lavorative



'Conoscevo già il metodo delle Costellazioni Familiari e
con una certa curiosità partecipai ad un gruppo sulle tematiche lavorative tenuto da Anurag attraverso il medesimo metodo sistemico..fu una rivelazione scoprire e sperimentare direttamente come, anche in ambito lavorativo, il nostro inconscio intessa sottili legami e talvolta ostacoli. L'appagata realizzazione del nostro lavoro, qualunque esso sia, è determinata da molti fattori tra i quali, ad esempio, i luoghi in cui viviamo e ambientiamo i nostri progetti, la nostra creatività e i rapporti con i colleghi e con i clienti. Si è abituati a considerare responsabili del successo personale le nostre capacità o incapacità individuali, crisi economiche, fortuna o sfortuna, ecc. ecc., osservai invece quali meccanismi inconsci in realtà si celano dietro ad apparenti difficoltà nel trovare un lavoro che sia soddisfacente economicamente e creativamente. Vivere una costellazione sistemica apre orizzonti su panorami sconosciuti, scoprendo che vi è molto più, rispetto alla tua unica volontà e alle congiunture esterne, che agisce sul sentiero della realizzazione. Una volta viste e portate alla consapevolezza le cause inconsce, i vari impedimenti possono sciogliersi trovando le soluzioni appropriate. Successivamente compiere il cammino e muovere i passi giusti è più facile e realizzabile. Da quella prima esperienza, l'appuntamento con il gruppo di Anurag è divenuto per me un caposaldo che mi permette di monitorare annualmente sia il mio percorso lavorativo individuale sia gli andamenti oraganizzativi/gestionali dell'Associazione e del Centro di Meditazione. La vivo proprio come una necessaria 'revisione' annuale che permette al veicolo delle nostra energia creativa di continuare a viaggiare in fluidità e armonia nella stessa direzione in cui il fiume della Vita.' - Leela - Co-fondatrice Centro di Meditazione OSHO Ki6


graviDance - danza e meditazione per mamme in attesa

Grazie di cuore Leela e Valentina, in un momento così magico di attesa, non potevo vivere esperienza più dolce e rasserenante. Danzare e meditare con il mio bambino, ascoltarlo lì nella pancia, me lo fa sentire già così vicino: si è fatto presentissimo.. lo sto già coccolando tutto il giorno' - Arianna - neo mamma -

Quando mi sono resa conto che avrei dovuto partorire mi è venuta una gran paura
. Il tempo stringeva e mi sentivo inquieta. Fortunatamente, un’amica entusiasta e ancora emozionata dall’evento mi raccontò la sua esperienza: il mio sguardo non si staccava dalla sua pancia che si gonfiava e sgonfiava mentre diceva “così gli dò ossigeno; così ossigeno il bambino.” E lì ho capito. Respirare. Bastava respirare! Respirare consapevolmente! Durante il travaglio ho messo in pratica ciò che avevo sperimentato durante il mio percorso personale di meditazione dando ascolto a ciò che il mio corpo mi suggeriva di fare. Dopo la prima contrazione: “Ti metto una musica rilassante?”, ha detto il mio compagno già con la faccia da panico: “No, no”, gli ho risposto “metti qualcosa che mi faccia muovere le anche!”. Così abbiamo ballato insieme per tutto il pomeriggio. Costantino è nato alle 20 e 12 dopo mezz’ora che eravamo arrivati all’ospedale. - Bhakti - regista, creatrice dei percorsi graviDance, Kiddy e Family Play -




Oltre i giudizi...l'Amore - gruppo di crescita personale

'Quante volte ho sentito dire : ”dovresti fare così…” o “secondo me sarebbe meglio se…”, oppure “ magari potresti…”, o ancora più categorico “ devi fare questo…!”. Queste voci sono ricorrenti nella mia vita, magari pronunciate da amici, insegnanti, datori di lavoro, genitori…fino poi ad essere diventate mie! Tutto questo brusio nasce dal Giudizio, da ciò che non va bene, dalla mente che tenta ininterrottamente di cambiare le cose e di volerle diverse da come sono. Come un burattino omologato ho nutrito in continuazione queste voci, accondiscendendo con un “sì, hai ragione…” oppure negando con un “no, non credo proprio…”. Ma in entrambi i casi ho creato una rottura con la mia essenza, con ciò che sono realmente e con l’Esistenza; mi sono resa conto di aver impedito al mio potenziale di emergere, ho bloccato il flusso della mia autenticità e, alimentando il senso di colpa, la vergogna, la carenza di stima e l’autopunizione, mi sono sempre sentita sbagliata e non ho fatto altro che bloccare le ali della mia libertà. Poi ho scoperto che esiste un altro spazio, un luogo diverso che permette di trasformare questo giudizio…e Siddho mi ha portata per mano proprio lì…con la sua amorevolezza mi ha permesso di conoscere lo spazio del cuore, dove l’innocenza del bambino che è in ognuno di noi, con infinito amore e profondissima saggezza, sa dissolvere ogni critica. Partendo dall’amore ogni parte di me assume un altro valore; non esiste più alcun desiderio di volermi diversa….Mi amo per come sono e accetto tutto per… CIO’ CHE E’ COSI COM’E’!!! - Khalida -

Arrendersi al sì - gruppo di crescita personale


Da diversi anni
seguo personalmente gruppi e training di formazione condotti da Siddho ed è un grande insegnamento osservare come, anche dopo una vita intera dedicata alla meditazione e più di 30 anni di esperienza, il suo spazio d'amore verso il prossimo aumenti e si espanda sempre, senza limiti, nell'incontro con sé e con l'altro, nell'approccio terapeutico. Sono grato alla sua voglia di tornare al Ki6; da qualche tempo, poco a poco sta diradando e alleggerendo gli impegni lavorativi dalla sua agenda personale, mantenere l'appuntamento con noi è ora ancora più prezioso e carico di significati.
Il “sì” di cui si parla come 'tema' del gruppo è il mezzo che è possibile adottare nella vita per “arrendersi” a ciò che si è veramente.
L'arresa è da intendersi come un tuffo in sé stessi, a ciò che l'esistenza è e offre ogni giorno; la lotta, il non andarsi bene, l'odio che spesso si prova verso di sé termina e un rilassamento interiore profondo accade. Da questo spazio comincia il riallinearsi con le scelte giuste per la propria vita.
Ad esempio sei in una relazione faticosa, sentimentale o lavorativa che sia. Non ti senti mai abbastanza o all'altezza, dovresti o vorresti essere qualcosa di di più o di diverso e il rapporto non funziona. La prima origine della difficoltà che la situazione manifesta, in realtà è in te, nel dirti continuamente “no” a ciò che sei; riscoprire che puoi rilassarti, che ciò che sei va bene così com'è e ne puoi godere fin da subito cambia l'intera esperienza della vita e di conseguenza i rapporti interpersonali. Da questo ritrovato spazio può fiorire e crescere una nuova dimensione, rischiando lo sconosciuto ed assoporando una fiducia nuova.
Ma per ora questo “si” è una voce flebile, flebile dentro noi, sommersa da tante altre che spesso agiscono dalla paura, dall'insicurezza o da vecchi meccanismi che forse è proprio giunto il momento di lasciar andare. In questi giorni, grazie all'esplorazione delle energie maschile-femminile interiori e alla comprensione delle loro dinamiche relazionali, vedremo e sperimenteremo come ascoltare anche la parte più nascosta di noi. Riponendo maggior fiducia e ampliandone la presenza, la nostra vita si arricchisce, permettendo la nascita di una soddisfazione profonda radicata nel momento presente e non nel futuro o nel passato.Solo ascoltando te stesso sarai in grado di ascoltare l'altro... i tuoi bisogni, il tuo amore, la tua solitudine....Solo dall'amare te stesso puoi amare e comprendere l'altro! Chiudo con un piccolo regalo, qualche parola di Osho su ciò che questo gruppo potrà aiutarti a vivere...giusto per cominciare a “dirsi di si” fin da ora:
"Rilassati nel tuo essere, sei desiderato dal Tutto. Ecco perché il Tutto continua a respirare in te, a pulsare in te. Quando comincerai a sentire questo rispetto incredibile e l'amore e la fiducia che il Tutto ripone in te, le radici cominceranno a crescere nel tuo essere. Comincerai ad aver fiducia in te stesso. Non si tratta di avere fiducia in questo o in quello; semplicemente si ha fiducia. Nient'altro è necessario; tutto il resto segue spontaneamente."
“Accetta, ama e celebra ciò che sei, e in quella celebrazione comincerai a vedere l'unicità e l'incomparabile bellezza degli altri. L'amore è possibile solo quando esiste una profonda accettazione di se stessi, dell'altro e del mondo. L'accettazione crea l'ambiente in cui l'amore cresce, il terreno su cui fiorisce.”
- Vartan -


'L'uomo e la donna interiori' - gruppo di crescita

' Mentre ti scrivo sento distintamente 2 parti presenti in me; una è coinvolta nel processo creativo esteriore: elabora ciò che sento per ricavarne parole, batte i tasti, guarda lo schermo…è coinvolta attivamente. Un'altra è silente, in ascolto del corpo, del respiro che mi attraversa, in contatto con una fonte interiore da cui sorgono le sensazioni e le emozioni che il linguaggio trasforma in concetti. E' come se una parte fosse sul palcoscenico della vita a raccontare di sé e l'altra fosse in questo momento allo stato latente, non manifesta eppure presente; questo è solo un piccolo esempio. Il nostro stesso cervello è composto da due emisferi che interpretano, codificano e si relazionano con il mondo circostante in maniera opposta e complementare al tempo stesso. Se porti attenzione, in molti istanti puoi accorgerti di essere 'abitato' da diverse attitudini, diverse volontà, proprio come se nella stessa casa convivessero due persone, un uomo e una donna, con tutte le loro caratteristiche e sostanziali differenze.
Quando anni fa incontrai Sagarpriya per la prima volta partecipando ad un suo gruppo, la situazione di questi inquilini interiori non era equilibrata: vi erano conflitti più o meno sottili e uno dei due conduceva il gioco nella vita a scapito dell'altro. Grazie ai processi che accadevano nel gruppo compresi chiaramente che in questa situazione nessuna delle due polarità era in realtà soddisfatta e che per entrambe non vi era gioia. Un’ apparente “equilibrio” di convenienze e comodità celava in realtà il disequilibrio e il compromesso nel quale avevo rinchiuso la mia stessa energia, con conseguenze in molti aspetti della mia vita. Fu un'esperienza trasformatrice riconoscere in me i frutti negativi di questo 'gioco' di coppia realizzando che tutto ciò era ben lontano dall'amore e che se un amore appagante non avveniva prima di tutto in me, difficilmente lo avrei potuto cercare altrove, ad esempio in una relazione esteriore...Dare spazio e ascolto alle polarità maschile e femminile in me è stato e continua ad essere un viaggio affascinante. Vivendo e realizzando sempre più entrambe le dimensioni si riduce allo stesso tempo la possibilità di identificazione nell'uno o nell'altra...ciò che rimane è una danza di opposti che fluiscono in armonia portando benessere al corpo e alla mente, nella vita pratica e nella quotidianità…in tutte le dimensioni della vita.
Sagarpryia ha la straordinaria capacità di trasmettere, direi quasi di emanare, l'agire attraverso la non azione, il 'wu wei' dello Zen. Nei suoi gruppi si sperimenta quanto la chiave per conoscere se stessi sia il 'riposare' nel proprio spazio interiore dal quale nasce un'azione spontanea che è sempre quella giusta al momento giusto. In un'atmosfera di pura testimonianza di sé, di assenza di giudizio, di profondità e giocosità al tempo stesso, la consapevolezza si posa sulla parte che è più rilassata e disponibile a riceverla; un modo amorevole di guardare a se stessi espandendo la luce che già c'è anziché lottare contro l'oscurità. - Leela -

"Il mio sforzo, malgrado il mondo mi biasimi e mi condanni, è di condurre l’uomo e la donna a una dimensione in cui si possano accettare a vicenda, in quanto polarità complementari e opposte.Se anche una sola frazione, pur minuscola, della società inizia a rispettarsi vicendevolmente, avverrà un’incredibile rivoluzione. Ancora non è nato un essere umano integro. Sono esistiti gli uomini e sono esistite le donne, ma ancora non sono esistiti gli esseri umani. Io intendo dar vita a un essere umano globale, che abbia tutte le splendide qualità della donna, unite alle qualità dell’uomo. L’amore da solo è cieco; la meditazione gli fornisce gli occhi. La meditazione gli dà comprensione. E quando l’amore è unito alla meditazione, l’uomo e la donna diventano compagni di viaggio lungo il sentiero della scoperta dei misteri della vita. Solo nell’incontro di meditazione e amore avviene l’incontro dell’uomo e della donna..." OSHO


Family Play



[…] E' stata per noi una grande occasione di crescita personale, di conoscere altre famiglie curiose e pronte a mettersi in gioco e soprattutto di trascorrere il tempo insieme divertendoci e scoprendo qualcosa in più su ciascuno di noi. Grazie al teatro e grazie a Guido e Valentina!!”

Serena, Roberto e Matilde (10 anni) – Mestre


Carissimi Valentina e Guido, Sofia ed io vogliamo ringraziarvi per la bellissima esperienza del Family Play, dove adulti e bambini hanno potuto davvero "giocare" insieme, confrontandosi in un contesto interessante ed insolito...”

Martina e Sofia (6 anni) - Venezia


[…] La risposta, sincera, è venuta da Lorenzo l'altra sera a tavola così...mi ha detto: "Lo sai che mi manca fare teatro?? Mi è piaciuto tanto!!". Quindi, carissimi, avete centrato l'obiettivo!! Grazie, di cuore, per la gioia che ci avete trasmesso e le cose che ci avete insegnato.

Michela e Lorenzo (8 anni) - Carpenedo


Il mio è un pensiero positivo dove ho riscontrato nel pratico dei cambiamenti in Federica e da parte mia un aiuto a mettere meglio a fuoco certe dinamiche. Magia del teatro e magia delle persone che lo conducono.


Anna e Federica
(6 anni) – Caerano San Marco



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